SE SIAMO UNO, CHI E’ IL TERRORISTA IN ME?In questi giorni d’estate in cui divampa la furia e ognuno s’infiamma per ciò di cui crede d’aver ragione d’arrabbiarsi, riceviamo informazioni sempre più terribili per ciò che avviene in Italia e nel mondo. Non è facile, quindi, restare “centrati”, senza farsi continuamente destabilizzare, e restare nella dimensione dell’Amore, ben sapendo che è l’unico modo per sostenere la Terra ed i suoi abitanti in questi passaggi impegnativi.

Qualsiasi cosa su cui portiamo l’attenzione si amplifica, ed ecco perché scelgo di divulgare solo Amore e positività.

“Sono tempi finali” ripete spesso un amico, ed ecco che la parte di Mondo che è destinata a sparire intensifica i suoi attacchi, come quando qualcuno da cui siamo stati manipolati a lungo cerca d’impaurirci su un futuro senza di lui, per spingerci ad aggrapparci a ciò che ci ha sempre dato sicurezza. Ma la sicurezza era indotta, la stabilità era una gabbia in cui stavamo rinchiusi, e la paura non fa più tanta presa.

Siamo ormai pronti a lasciarci definitivamente alle spalle molte cose e persone che credevamo indispensabili, e la vera Verità è che siamo noi cha facciamo paura, quando iniziamo a sentire il profumo della Libertà. Se gli schiavi escono dal recinto, chi manterrà in vita i privilegi dei cosiddetti “potenti” del pianeta?

Ma, intanto, si tratta di fare piazza pulita anche dentro di noi di tutto ciò che ci mantiene in gabbia.

Me ne stavo tranquilla sul terrazzino di casa, poco fa, apprezzando la mia insalata estiva e ringraziando per il cibo e la Vita che mi vengono donati, quando ho pensato a quanti formatori e “guru” ho conosciuto, da cui ho preso le distanze, dopo aver visto l’ego consistente che avevano creato, ed ho immaginato che mi vedessero andarmene lontano, e mi chiedessero come mai. E, come per magia, in quel momento ho “fotografato” il mio ego, che stava godendosi una fantasia in cui io ero migliore degli altri, e “loro” se ne accorgevano.

Una ventata d’aria fresca ha fatto tintinnare le campane a vento sparse sui balconi attorno, quasi che le mie Guide applaudissero questa mia – tardiva, ma sempre utile – presa di coscienza.

In effetti stiamo stanando, dentro di noi, quei frammenti di “male” ed oscurità che ancora non abbiamo visto, perché “come dentro così fuori”. E così, dopo aver pensato agli attentati terroristici di questi giorni, che cercano di amplificare le nostre paure, mi sono posta la domanda del titolo: “Se siamo UNO, chi è il terrorista in me?”.

Credo che ognuno potrebbe e dovrebbero rispondere per sé, ma, se proprio non avete idee al riguardo, ecco quanto ho scoperto finora:

  • Sono stata educata con la frase ossessiva: “Stai attenta!”; ovunque poteva celarsi la disgrazia e la mancanza di certezze. La parte di me che ha creduto per decenni a quello che mi era stato detto, ed ha evitato di uscire dalla “zona di SCONFORT” (grazie ad un’amica per questa illuminante definizione!) è stata al soldo del terrorista in me;
  • La pigrizia che mi impedisce di praticare tutto quello che conosco ed usarlo per me stessa mi mantiene nel recinto che ho creato;
  • Ogni volta che penso di andarmene lontano, o lo faccio, per ottenere più attenzione e far sentire la mia mancanza, mi “separo” e creo separazione tra me e gli altri. C’è una sottile differenza tra l’essere da sola perché è raro riuscire a condividere il Cammino Evolutivo con qualcuno che sia allo stesso passo, e restare da sola perché non tutti sono come vorrei che fossero. Se c’è una cosa che ho capito è che L’AMORE INCLUDE, ciò che non è amore separa.
  • Quando mi lascio prendere dalla paura di non farcela, e ascolto la voce in me che si chiede come farò a pagare le bollette ed i conti in sospeso, nutro la parte di me che non riesce ad affidarsi, e spera che la soluzione arrivi dall’esterno. Ho verificato infinite volte che se mi affido alle mie Guide e svolgo la mia Missione, ricevo tutto ciò che ho bisogno per vivere, e molto di più. La paura della “mancanza” è il terrorista in me.
  • Il pensiero che tutto si risolverebbe se alcune persone sparissero dalla mia vita è la parte di me disposta ad uccidere, seppure virtualmente, ed a fantasticare su un futuro in cui godrei dei benefici della loro scomparsa.
  • Non voler ascoltare opinioni diverse dalla mia, credere di essere superiore a certi ragionamenti, evitare le energie basse e negative, ben sapendo che esistono anche in me, è la mia parte intollerante e insofferente agli altri.
  • Escludere a priori alcune realtà e zone della natura e del mondo, fare come se non esistessero, uccidere la zanzara o il ragno dentro casa dicendogli: “Potevi anche startene a casa tua!” sono le parti di me che non tollerano i “migranti”.
  • Ogni volta che vengo avvicinata o interpellata da qualcuno con la pelle di un altro colore sono inizialmente sulla difensiva, penso sempre che arriveranno richieste di denaro o qualche tipo di fregatura.
  • Sono contenta, felice e grata di essere nata in questa parte di Mondo, in cui ho una casa confortevole e tutte le comodità. Le immagini forti mi sconvolgono, la fame e la miseria disturbano la mia tranquillità. Il mio voler vivere indisturbata è la parte di me che non è in grado di accogliere.
  • Per evitare di mettermi in gioco preferisco non avere molte frequentazioni, resto rintanata nel mio guscio, è dal mio “covo” che ordisco le trame del cambiamento che voglio vedere nel Mondo. E’ così che agisce il terrorista in me. Senza confronto è facile ritenere d’essere sempre nel giusto.

Ecco, tutto questo è scaturito nel giro di una decina di minuti di riflessioni su me stessa. Chissà se ci medito un giorno intero!

Stanare il terrorista che c’è in me è un bell’esercizio di Consapevolezza. Dovrò proprio continuare ad aggiornare l’elenco.

Se avete altre idee al riguardo fatemele sapere, mi sarete senz’altro d’aiuto!

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