agassiRichard Bandler – uno dei due creatori della PNL – ripete spesso che la confusione è una benedizione: “Qualche volta le cose che insegno non collimano col vostro abituale modo di capire le cose. La cosa più sana che potete fare, in queste circostanze, è restare confusi, e molti si lamentano del fatto che io confonda la gente. Non si rendono conto che la confusione è l’inizio di una nuova comprensione. La confusione è un’opportunità di ristrutturare l’esperienza e di organizzarla in modo diverso da quello che adottereste normalmente. Questo vi permette di imparare a fare qualcosa di nuovo e di vedere e udire il mondo in modo nuovo.” (*)

La nostra mente vuole continuare a usare gli stessi schemi, vuole cullarsi nell’illusione di avere tutto sotto controllo, e crede di avere il diritto di aspettarsi che tutto vada bene e scorra liscio come l’olio. Ma l’opportunità di cui parla Bandler, di riorganizzare le esperienze in modo completamente nuovo è fantastica, è l’unico modo per rimanere giovani, sempre in evoluzione e in crescita!

Le nuove scoperte della vita arricchiscono e portano doni inattesi e speciali, a patto di sapersi mettere in discussione e darsi l’opportunità di credere che possiamo fare qualcosa di meglio e di più rispetto a ciò che abbiamo fatto finora. Accettare i propri limiti e avere il fegato di guardarli in faccia richiede coraggio. Ammettere con se stessi di essere stati in una “comfort zone” anche mentre eravamo convinti di stare facendo sforzi inauditi, non è facile.

Perché se tutto quello che abbiamo fatto corrispondeva allo schema ereditato da qualcun altro, era pur vero che ci costava grande fatica, ma non era comunque roba che faceva per noi. Era qualcosa di conosciuto, e per questo sembrava essere “sicuro” ma non ci era utile e non ci rendeva felici. 

André Agassi, che è stato il tennista numero uno al mondo, ha scritto un libro in cui esordisce dicendo “Io odio il tennis” e racconta della sua storia, in cui ha soddisfatto le aspettative di suo padre.

Mi piace infinitamente la sua capacità di buttare all’aria una carriera, di scegliere di vivere la sua vita, di divulgare la verità anche se scomoda, di accettare suo padre così com’è, di prendersi la responsabilita’ di dire: “Questo era ciò che volevi tu, ma ora mi occupo di me!”

Perché la responsabilità della nostra vita è unicamente nostra, e passare il tempo a piangersi addosso perché le cose non sono andate come volevamo è la specialità dei deboli, che godono nel crogiolarsi e nel fare le vittime, mentre i forti prima o poi  si rialzano e buttano tutto all’aria. E lo fanno dopo aver passato periodi di enorme confusione, in cui tutto pareva andare a pezzi, e le certezze erano completamente svanite.

O, se preferite, visto che l’idea di buttare tutto all’aria spaventa la maggioranza, per lo meno si prendono la briga di aggiustare diverse cose, quelle che non funzionano o non hanno mai funzionato. Riorganizzano la propria mente e se stessi in modo diverso.

Come fare a capire se sto facendo la cosa giusta? Semplice: respiro meglio, mi sento come se mi avessero tolto di  dosso un peso enorme, mi sveglio al mattino con la voglia di scoprire cosa accadrà, ho energia e voglia di vivere…Ti dice qualcosa? Non so come andrà, è tutto nuovo, ma mai e poi mai tornerei indietro.

Lasciare la strada vecchia per la nuova è ciò che rende vivi e migliori di prima!! Se la strada vecchia non ci ha ancora resi felici, non inizierà a farlo improvvisamente.

“Così, ogni volta che vi sentite confusi, dovreste emozionarvi al pensiero della nuova comprensione che vi attende. Dovreste allora essere grati per questa nuova opportunità di avviarvi su una strada nuova, anche se non sapete ancora dove vi porterà. Come minimo, sarete arricchiti per il fatto di averla conosciuta, e di sapere che non vi piace.” (*)

E, se ti piace, EVVIVA!!!

(*) Richard Bandler, “Usare il cervello per cambiare” , Astrolabio

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