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“Diciamo che noi viviamo in un luogo terribile: la Città della Minaccia. Più ci viviamo e meno ci piace. C’è violenza, distruzione, noi non amiamo la gente, non ci piacciolo le loro scelte, non facciamo parte di loro. La Città della Minaccia non è casa nostra!”

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“Così un giorno facciamo i nostri bagagli e ce ne andiamo via, a vedere la Metropoli di Pace. Noi scegliamo curve a sinistra e curve a destra, autostrade e scorciatoie, seguiamo la mappa delle nostre più alte speranze ed alla fine eccoci qui, ad aggirarci in questo piccolo luogo eletto.”

“Troviamo una casa nella Metropoli di Pace e, mentre ci apprestiamo a conoscerne la gente, scopriamo che essa condisegno 5divide gli stessi valori che vi abbiamo portato noi. Ognuno ha trovato la propria strada,  ha seguito la propria mappa fino a questo luogo dove la gente ha scelto amore e gioia e gentilezza: l’uno verso l’altro e verso la città e la Terra.  Noi non abbiamo dovuto convincere nessuno nella Città della Minaccia perchè si trasferisse con noi nella Metropoli di Pace, non abbiamo dovuto convincere nessuno all’infuori di noi stessi.  La Pace esiste già, e chiunque lo desideri può trasferirvisi in qualsiasi momento.”

“La gente di Pace ha imparato che l’odio è amore senza la realtà. Perchè dire bugie per separare e distruggere noi stessi quando la verità è che noi siamo uno? La gente della Città della Minaccia è libera di scegliere la distruzione, e noi siamo liberi di scegliere la Pace.”

“Nel frattempo, altra gente della Città della Minaccia può stancarsi della violenza, forse seguirà la propria mappa per raggiungere la pace, farà la stessa scelta che abbiamo fatto noi di lasciarsi la distruzione alle spalle. Se tutti fanno questa scelta, la Città della Minaccia diventa una città fantasma.

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“E un giorno il popolo di Pace, memore, curioso, può visitare le rovine della Città della Minaccia per scoprire che i distruttori sono scomparsi, che la realtà è di nuovo visibile: freschi corsi d’acqua invece di veleni che scorrono, nuove foreste rigogliose che si estendono dalle radure alle miniere a cielo aperto, uccelli che cantano nell’aria tersa.”

“E il popolo di Pace distrugge il cartello piantato al confine, il cartello che dice Città della Minaccia e mette un nuovo cartello: Benvenuti ad Amore.”

“E alcuni ritornano a sgombrare le macerie , a ricostruire a poco a poco le graziose strade principali, e promettono che la città rivivrà con quel nome. Scelte, miei cari, vedete? Sono tutte scelte!”

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Estratto dal Libro: “Uno” di Richard Bach (Ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli)

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