poliIl Paradiso Terrestre richiede poche cose, e soprattutto devono essere quelle che fanno felice te.
Il necessario per vivere, frutta che cresce sui rami, vegetali dalla terra; pesci ed altri animali solo in caso di necessità.

La gioia di essere in Paradiso la si ricava proprio dalla capacità di vedere il mare e le sue migliaia di sfumature, di osservare il cielo e le infinite forme delle nuvole che vi scorrono, di guardare i fiori, le piante, i nostri simili, come miracoli del creato sempre diversi e pronti a stupirci.

Ci hanno detto che per guadagnarci un posto in paradiso dobbiamo: 1) soffrire; 2) occuparci degli altri fino a dimenticare noi stessi; 3) morire.
La logica cattolica presenta parecchie falle, soprattutto non ci mostra risultati congruenti, facendoci incontrare milioni di persone insoddisfatte sul pianeta.
Applicare alla lettera le indicazioni (cosa  riuscita molto bene ai tanti Santi che onoriamo e  rispettiamo) ha prodotto persone piene di rabbia e rancore, che si sfogano contro tutti e tutto, ed anziani che, anziché essere pronti a ricevere serenamente la propria ricompensa, inveiscono come se qualcuno li avesse defraudati di qualcosa di perduto per sempre.

Pare, oltretutto, che questa sia l’unica Vita che ci sia concessa.
Un altro tipo di paradiso ha creduto di potersi creare l’uomo, nonché la donna, e lo ha chiamato “successo”.
Per colmare il vuoto che sentiva, l’essere umano ha creduto che bastasse arrivare a possedere case ed auto, gioielli e vestiti, soldi per comprare ogni cosa.
Una volta ottenuto il successo, pensa, potrò dimostrare che…valgo qualcosa, ottenere riconoscimento, notorietà, stima, affetto, amore…
Nel frattempo non si è accorto di aver perso completamente il gusto delle poche e semplici cose che lo rendevano felice da bambino, di aver creato una famiglia in cui ognuno cerca di compensare come può ciò che manca davvero (magari attraverso cibo, fumo, alcool, droga, gioco d’azzardo, bullismo, farmaci, psicofarmaci…)…

A questo punto la salvezza può venire solo attraverso il solito, vecchio elenco delle dieci cose che porteresti con te su un’ isola deserta.

Il che presuppone che:

1) non puoi aspettarti che sia qualcun altro a farti felice;

2) devi vivere al meglio anche se sei da solo;

3) puoi riempirti  il sacco di fiammiferi e coltelli solo se non hai fiducia nel fatto che la terra provvederà comunque a sfamarti, e negarti da solo ciò che ti dà gioia, anche in un luogo dove non dovrai rendere conto a nessuno, e questo ti dice molto di Te.

Se poi sei di quelli che non possono vivere senza i figli, o il compagno, o la compagna, ti sei già condannato da solo o a vivere infelice tu, o a far vivere infelice l’oggetto del tuo “amore”.

Quindi, sei pronto a dedicarti seriamente alle dieci cose che ti rendono felice? Prova ad immaginarti infelice e capace di rendere qualcun altro felice…se lo credi possibile hanno davvero fatto un ottimo lavoro con te!

Quando avrai passato la maggior parte del tuo tempo a creare la tua felicità, il Paradiso Terrestre apparirà, qui, su questa terra, per te!

Ci credi oppure no?

Dalla tua risposta dipende il tuo destino, poiché anche l’inferno e’ su questa terra…

Vuoi capire come è possibile trasformare la tua esperienza in modo da ottenere risultati diversi?