l'ultimo passaggio è il più realeQuesto tema mi ronza in testa già da qualche giorno, da quando mi è “arrivato” il titolo: l’ultimo passaggio – la morte – è il più reale!

In un mondo creato, molto probabilmente, dalla nostra mente (su questo puoi approfondire qui), basato su percezioni minime ed illusorie, sembra che la cosa più reale che possiamo trovarci a vivere sia la nostra morte, perlomeno nel fenomeno chiamato “lasciare il corpo”.

LA MORTE COME PASSAGGIO

In effetti, nella Vita, l’unica cosa certa che abbiamo è quella di morire, che, per assurdo, è anche la cosa a cui vogliamo evitare di pensare in assoluto. Eppure si tratta di un passaggio “reale” che saremo costretti a fare, molto più reale di molti altri che sono, più che altro, un cambiamento nel nostro modo di percepire la realtà, un lasciar andare uno schema della nostra mente, per aprirci a qualcosa di nuovo.

Invece, per quanto ci è dato saperne, il fenomeno per cui lo “spirito” lascia il corpo è constatabile e verificabile; una persona se ne va e non la incontriamo più, in questa dimensione, come Essere incarnato.

Il pensiero che mi ronza in testa, insomma, è più o meno questo: se la morte è l’unica cosa certa e reale rispetto ad una Vita in cui ci sforziamo – per chi lo fa – di diventare più consapevoli, di comprendere meglio cosa siamo venuti a fare qui e, magari, di compiere la nostra missione, non sarà forse la morte la nostra prova più importante, il compimento di questa incarnazione, la conclusione di un ciclo che può portarci ad un livello superiore di Coscienza? Si tratta, insomma, di considerarla quasi un premio, uno scatto di anzianità, un passaggio ai piani superiori, un degno traguardo d’una Vita ben spesa.

L’essere umano è così stolto che, se gli fosse stato prospettato che, dopo la morte c’è un paradiso meraviglioso in cui vivere, e ne avesse le prove, i suicidi in massa non si conterebbero. Quindi è chiaro che ogni ricordo o informazione che l’Anima possiede al riguardo è stato accuratamente cancellato.

COSA AVRÒ IMPARATO DA QUESTA VITA?

Non è detto, in effetti, che si tratti sempre d’un premio, dipende da quanto è giovane l’Anima e quante cose le restino ancora da imparare, per cui abbia bisogno di molte altre Vite per poter evolvere.

Una delle domande più utili da porsi nella Vita è: cosa vorrò aver imparato da questa Vita quando sarò arrivato alla fine? Cosa voglio aver sperimentato? Cosa mi renderà soddisfatto, felice, pronto ad andarmene senza rimpianti?

In questo ultimo anno abbiamo visto molte belle Anime attraversare prematuramente questo passaggio, sicuramente perché erano pronte, e avevano già completato la loro opera in questa incarnazione, anche se poteva sembrare che avessero ancora tanto da insegnare e trasmettere agli altri. Ma, forse, erano davvero pronte a ricevere il premio d’un passaggio ad un livello superiore.

Si tratta, come sempre, solo di modi diversi a cui guardare le cose.

NELLA MORTE C’È VITA!

Un paio di giorni fa ho visto un bel film/documentario, “The perfect circle”, girato in un Hospice, che racconta gli ultimi giorni di Vita di due persone che vengono accompagnate con cura ed amore, con i loro cari sempre al loro fianco. E’ una storia d’Amore e di Vita, perché in questo passaggio finale, incredibilmente, c’è la Vita.

Il cerchio perfetto è quello dell’acqua, perché è quella che dà origine alla Vita.

“Sai, ieri riflettevo sull’acqua. Ho letto che il nostro corpo è composto di acqua per il 75% circa, e che ne perdiamo un po’ per tutto l’arco della vita, fino a dissolverci completamente nel ciclo delle acque. Mi piace pensare che, in questo modo, nessuno se ne va per sempre. E questa pioggia? Chi è stata prima questa pioggia?” (Claudia Tosi)

Chi è stata prima questa pioggia, questo lago, questo mare, questo oceano? Come ci dissolviamo e ritorniamo, sempre, in questo ciclo perfetto di morte e rinascita?

Deve essere meraviglioso Essere quella lucida e scintillante goccia d’acqua, che si lascia cullare e trascinare verso il mare, senza mai ferirsi né farsi male, scivolando, scorrendo veloce, sopra ogni cosa; penetrando, a volte, nel terreno più oscuro e rinascendo nuovamente, in milioni di straordinarie forme di Vita…

Si tratta, come sempre, solo di modi diversi a cui guardare le cose…

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