pianta segataDiversi anni fa lessi in un libro che sarebbe stata una cosa bella e utile scegliere una pianta che mi rappresentasse. Andando spesso a correre o camminare nel parco cittadino, mi guardai intorno e scelsi. Nel mio modo di vedere le cose, la “mia pianta” era speciale! Era la più alta di tutto il parco, aveva splendide fronde e folti rami ricoperti di foglie, su cui si posavano decine e decine di uccelli. Lì accanto stavano dei simboli importanti: la croce cardinale e la rosa dei venti, e questo mi sembrò significativo.

La “mia” Numerologa (studiosa e molto conosciuta per la sua professionalità) mi aveva ripetuto spesso che, grazie alle Vite già vissute, avrei potuto evitare di rinascere e lo avevo fatto di nuovo per aiutare gli altri; inoltre possedevo quella che lei definì una “visuale elevata”, dalla quale avrei sempre dovuto farmi guidare. Mi sembrò davvero, allora, che quella pianta mi somigliasse, così alta, in grado di vedere e di essere vista; così imponente e simbolicamente vicina a qualcosa di importante e significativo.

Dopo oltre dieci anni di percorsi di crescita personale, tre anni fa, ho sentito una forte spinta al cambiamento; ho incontrato nuovi orientamenti e ho modificato la mia direzione. I compagni di anni e anni di esperienze di crescita mi sono sembrati sempre più incastrati nei soliti libri, legati indissolubilmente ai Maestri ed al loro “verbo”, incapaci di andare oltre e di esplorare nuove possibilità di evoluzione. I miei preziosi libri, che avevo consumato nel leggere e rileggere gli antichi insegnamenti, mi sembravano superati e non più adatti ai tempi, che stavano andando verso una incredibile trasformazione. Proprio a cavallo tra il 2011 ed il 2013, ho seguito la spinta e l’impulso che mi imponeva di andare più in profondità in me stessa e di scoprire ciò che ancora non conoscevo. Grazie a questa mia intuizione, ho incontrato qualcosa che mi ha aiutata a compiere altre straordinarie conquiste e a raggiungere un contatto con la “me stessa” più vera, a cui non ero mai arrivata.

Un anno e mezzo fa, circa, mi sono resa conto che la “mia pianta” aveva qualcosa che non andava. Le sue fonde cariche di foglie erano decimate, il suo tronco sempre più bianco, la sua corteccia cadeva a pezzi.

Guardandola, pensavo a me stessa. Alle corazze che avevo tolto, ai simboli che non mi sembravano più importanti, al fatto che quella imponenza, che aveva gratificato il mio ego, ora non esisteva più. Avevo saputo ricominciare daccapo, con nuovi percorsi, dove il mio “sapere” precedente era del tutto inutile.

Dopo un po’ di tempo mi sono resa conto che la pianta era malata e ho compreso che essa non mi rappresentava più. Qualche mese fa, arrivando al parco una mattina, l’ho vista fatta a pezzi, coricata sul fianco, segata via, caricata sul camion e condotta via, sotto forma di legna da ardere.

Ho ringraziato, silenziosamente, quella parte di me che non si ferma mai, e caparbiamente cerca il modo di uscire dalle gabbie che mi incastrano. Ho ringraziato per essere stata capace di rinunciare a quell’ego che mi vedeva già “elevata” e spiritualmente arrivata. Ho ringraziato l’umiltà che ho imparato, andando a prendermi altre lezioni, dure e imprevedibili, che hanno scardinato muri di difesa, corazze, distanze e barriere che avevo costruito. Ho ringraziato per aver fatto tutto questo prima che fosse tardi.

E ora sono un’altra, e felice di esserlo. Oggi so che guardare il Cielo mi può insegnare infinitamente di più che leggere quintali di libri. Oggi so che un contadino, con la sua saggezza, mi potrebbe dare e dire tutto quello che ancora non ho e non so. Ora so che il più umile tra gli umili è il mio maestro. Che chi mi mette in difficoltà o non mi sopporta è un maestro nascosto. Che la mia Vita è ancora tutta da vivere e che infinite scoperte mi aspettano.

Rinunciare, togliere, lasciar andare, questo è necessario per diventare noi stessi. Eliminare o limitare al massimo ego, orgoglio, ostinazione, incapacità di aprirsi al nuovo, cosa o persona che sia.

Questa Epoca lo richiede, ormai non è più una scelta è una necessità. E ci sono molte opportunità per comprendere, per vedere ciò che va migliorato in noi stessi. Ci viene sempre dato il problema e l’aiuto per risolverlo, contemporaneamente. Per limare via ciò che non serve più, e fare ciò che siamo venuti a fare, in questa vita.

I tempi sono veloci, e bisogna darsi da fare, prima di essere “segati” via.

Prima di essere “segato” via, ci sono un sacco di allarmi che suonano e di avvisaglie, proprio per te. Cerca di rendertene conto! Evita di ignorare i campanelli d’allarme, soprattutto in un’epoca come questa, in cui si è “costretti” a risvegliarsi ed a guardare in faccia le cose per quello che sono.

Prima di essere “segato” via c’è la malattia. Quando il tuo corpo non ce la fa più a sostenere tutto quello che ha dovuto tenere nascosto alla tua coscienza, qualcosa esplode. Un organo smette di funzionare bene o accade qualcos’altro che può ancora, se hai voglia di comprendere, raccontarti molto di te. E, magari, può accadere il miracolo: se ascolti e segui le indicazioni che il sintomo ti sta dando, se smetti di ignorare una serie di cose, può accadere la RE-MISSIONE. Questa è la parola che, in italiano, indica la guarigione: mi dò un’altra missione, cambio direzione, cambio vita! Ed ecco che il campanello d’allarme può spegnersi.

Attenzione, perchè esiste quello che i piloti chiamano “punto di non ritorno” (quando il carburante non è sufficiente per raggiungere il primo scalo possibile). Puoi tirare avanti finchè vuoi ma, quando il tuo corpo avrà consumato tutte le energie, quando non avrai più la forza e l’età che ti consente di cambiare (per come vedi tu le cose), quando non ti sarà più possibile sostenere il cambiamento, in nessun modo, allora la Vita provvederà a “segarti” via.

La mia pianta ha prodotto tanta buonissima legna da ardere, ed anche quella è stata utile, ed ha svolto bene la sua funzione.

Possiamo bruciare nella passione di realizzare noi stessi, o possiamo bruciare in tanti ciocchi di legna nel camino.

Ad ognuno di noi la propria scelta.

Vuoi capire come è possibile trasformare la tua esperienza in modo da ottenere risultati diversi?