sospesaQuesta è esattamente la sensazione…..essere “sospesa”…..la vivo, la sento, ne sento parlare da altri….non ci sono appigli; quello che esisteva o è scomparso, o è completamente differente, o si sta trasformando…..e noi con lui…..

E’ una specie di salto nel vuoto, da una dimensione ad un’altra, da un’epoca ad un’altra, in cui siamo affidati solo a noi stessi, o a Qualcosa di Superiore che, certamente, sta agendo….chi è ancora ad un livello molto basso vede solo tragedie e disastri ovunque, è preda della negatività e del risentimento, sta facendo la guerra a qualcosa o qualcuno……Chi si sta accorgendo di quello che accade sta fluttuando nello spazio che c’è tra un trapezio e l’altro, proteso verso le mani che dovrebbero accoglierlo, con l’unica certezza che qualcosa accadrà…..potrebbe essere una presa forte e salda che lo eleva, potrebbe essere uno schianto durissimo, potrebbe essere fluttuare ancora a lungo, nel vuoto….

Nessuna certezza….

A tutti coloro che si sentono “sospesi” e che non sanno cosa accadrà, va dato onore e merito di possedere (o di stare forgiando) quella dote speciale che si chiama PERSEVERANZA. La capacità di continuare la propria vita, anche sospesi lassù, continuando a sperare, credendo davvero che Qualcosa di Superiore stia agendo per il meglio, che la presa salda arriverà, e condurrà verso un porto sicuro, verso la tranquillità e la calma, verso una sensazione di caldo e rassicurante tepore, come un abbraccio che non finisce mai….potrebbero essere le braccia di un angelo, ma anche quelle di uno sconosciuto che tende una mano; sarebbero, comunque, ben accette…..

La Perseveranza è completamente diversa dall’ostinazione, che appartiene a coloro che rimangono aggrappati all’idea di ciò che non c’è più, e ne piangono la scomparsa; oppure si illudono che le cose possano tornare come prima, nella convinzione testarda e cieca che nulla avrebbe dovuto cambiare, che le certezze di allora fossero reali, mentre non si trattava che di chimere, che ancora oggi non si vuole riconoscere come tali….

Chi si è lanciato, novello Icaro che si dirige verso il sole, ha dentro di sè la rassicurante sensazione di avere fatto tutto il possibile, di avere agito, andando verso la Luce, poichè sprofondare nelle tenebre era intollerabile; le ali di cera potranno anche sciogliersi, e nessun angelo venire in soccorso, ma la prodezza di essersi lanciati, di essersi librati nell’aria sospesi, di aver creduto davvero nel miracolo possibile e nella “magia”, li salverà certamente dalla recriminazione, dal rimpianto, dalla vecchiaia piena di rancore, ossessionati dall’idea di non avere neppure tentato….

Mentre fluttuiamo “sospesi” ci incontriamo e ci riconosciamo, ci rassicuriamo e ci teniamo compagnia, ci abbracciamo e ci facciamo forza l’uno con l’altro….continuiamo ad elevarci, sempre più su, verso il sole, mentre i suoi raggi ci accarezzano, anche quando non li vediamo….

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