rifiuto

Avere adottato un figlio rende molto chiaro, nella mia vita, la continua contrapposizione tra AMORE e RIFIUTO.

LA FERITA DA RIFIUTO

La ferita del rifiuto è la più profonda e difficile da individuare, la si vive nel grembo materno, e condiziona tutta l’esistenza. Anche le donne più convinte di desiderare un figlio, nel momento in cui sentono “qualcosa” crescere dentro di sé, possono provare un inconsapevole rifiuto, che riproduce quello che la propria madre ha vissuto in gravidanza. Il bambino nel grembo ha chiara questa sensazione di non essere gradito, e percepisce anche che potrebbe essere abortito. Alcune donne mi hanno raccontato di aver indossato pantaloni stretti o cinture nei primi mesi di gravidanza, quasi a rendere difficile la vita al feto.

In quei mesi si crea una profonda sensazione di svalutazione di sé, nel bambino. Se non sono desiderato allora non valgo nulla, non merito di esistere, e niente ha valore per me. La svalutazione di sé rimane, in profondità, per il resto dell’esistenza, e impedisce di credersi degni, di apprezzare ciò che ha valore e di manifestarsi per ciò che si è davvero. È tipico buttare via il denaro in spese inutili, non riuscire ad affermarsi, restare sempre in silenzio, rendersi invisibile.

LE RELAZIONI AFFETTIVE

rifiutoNelle relazioni affettive il contrasto tra amore e rifiuto è sempre presente. Si vuole bene a qualcuno, me, nello stesso tempo, si teme di essere rifiutati, e ogni gesto o parola dell’altro vengono visti sempre come segnali di rifiuto. Per evitare di essere rifiutati e abbandonati, si respinge, si rifiuta l’altro che, a sua volta, riattiverà le sue ferite, sentendosi rifiutato e abbandonato. In questa azione/reazione ripetitiva e inconsapevole, la ferita viene sempre riattivata, e la sofferenza continua a essere riprodotta.

LA CATENA SI RIPRODUCE

Nel caso di mio figlio, io ho scelto di adottare proprio perché so cosa significhi aver subito un abbandono e un rifiuto, avendolo vissuto a mia volta, durante la gestazione e l’infanzia. Uno straordinario legame d’amore mi ha subito unita al bambino che è diventato mio figlio, e si è consolidato negli anni che abbiamo passato insieme. Crescendo, la sua opposizione nei miei confronti è diventata sempre più forte, sia per il necessario distacco dalla madre, sia perché per lui rappresento non solo la madre adottiva, ma anche la madre biologica, da cui è stato rifiutato e abbandonato.

La consapevolezza mi ha aiutata a non cadere nella solita azione/reazione, a non sentirmi ferita ogni volta che venivo rifiutata da lui, ad accettare la sua opposizione “di default”, a sapere che è ancora schiavo di un meccanismo inconscio che, forse, un giorno vorrà scardinare.

IL CAMBIAMENTO POSSIBILE

Il lavoro su me stessa mi ha aiutata a credere in me, a dare a me stessa il valore che ho creduto di non avere, pur non ricevendo conferme dall’esterno. Conosco genitori che si guardano compiaciuti per ogni risultato raggiunto dai figli, e si ripetono: “Abbiamo fatto un buon lavoro!”. Questa conferma per me non esiste e, probabilmente, non esisterà mai; non arriverà dall’esterno.

Sono fiduciosa, e mi ripeto che ho fatto del mio meglio, per gestire le mie azioni/reazioni meccaniche e trasformare le risposte automatiche che avrei dato, per andare oltre, e cercare di raggiungere la capacità di AMARE, e di dare un buon esempio, con le mie azioni, con la mia vita.

So che questo, a volte, richiede decenni per essere compreso, e spesso avviene dopo la morte.

IMPARARE AD AMARE

So che è possibile uscire dalla meccanicità, e spezzare la catena della contrapposizione AMORE – RIFIUTO. Può essere diverso, si può imparare a non restare incastrati nel meccanismo che riproduce il rifiuto in ogni relazione, e si può farlo partendo da sé, cambiando qualcosa dentro.

Quando quello che ho sempre percepito come un rifiuto si trasforma, e non fa più male, posso comprendere le reali intenzioni dell’altro, senza più frantendere ogni suo gesto. Soprattutto, posso evitare di perpetuare la sofferenza che, con le mie reazioni, riproduco inconsapevolmente. Posso ottenere risultati diversi!

Quello che ho raggiunto per me stessa è possibile per chiunque, se davvero lo si vuole!

Vuoi capire come è possibile trasformare la tua esperienza in modo da ottenere risultati diversi?