Sono tornata da poco da una bella vacanza, in un luogo magico, dove ho potuto riposarmi e rigenerarmi, in una Casa che offre l’opportunità di conoscersi e di condividere esperienze nuove.

E’ stato, come sempre, sorprendente, incontrare persone sconosciute ed iniziare ad interagire senza sapere nulla l’uno dell’altro. Molti di noi avevano conoscenze in varie discipline olistiche, e le abbiamo messe a disposizione degli altri, nei giorni in cui siamo stati insieme. All’inizio, mentre parlavo come faccio di solito, ho visto sguardi perplessi e straniti, e qualche sottinteso “chissà chi si crede di essere” balenare qua e là.

 

Perché siamo proprio noi, che ci appassioniamo a qualche metodologia, e la approfondiamo e la studiamo, e la mettiamo in pratica che, più ci addentriamo nei suoi significati, più facciamo fatica ad uscirne e comprendere che, in definitiva, diciamo tutti la stessa cosa, anche se ognuno la declina alla sua maniera. Quanto più cresce il nostro “sapere” e l’esperienza che ne facciamo, più rischiamo di dimenticare che chiunque può insegnarci qualcosa, che il contadino ne sa infinitamente più di noi sulle cose essenziali della Vita, e che un bambino potrebbe illuminarci, solo per il suo essere presente qui con noi.

Siamo noi che cerchiamo di far entrare nelle stesse “caselline” mentali che abbiamo creato le cose nuove che possiamo scoprire, e dimentichiamo che “olistico” vuol dire che davvero tutto ci appartiene, è in noi e fuori di noi, e che ogni cosa è connessa.

Impara l'ArteSiamo sempre noi che, quando abbiamo un problema, ci arrovelliamo per comprenderne la causa ed il significato, e trascuriamo di chiedere aiuto; e quando ne parliamo, magari, ci sentiamo dire: “Ma come, proprio tu? Con tutti gli strumenti che hai? Da te non me lo aspettavo!”

E’ stato bello vedere come ci siamo trasformati, quando abbiamo introdotto gli altri alla nostra disciplina, e l’abbiamo fatta sperimentare, mettendoci al servizio del gruppo. Senza più parole, senza più chiacchiere, ritrovando il contatto, la risata, il pianto, la danza, l’espressione del corpo, il camminare, il silenzio, la meditazione. Ogni incontro ci ha arricchito, dilatando il tempo e lo spazio, facendo diventare la vacanza un Luogo nel Presente, dove il corpo ha trovato respiro, coscienza di sé, movimento, passione, gioco, gioia, commozione e pace.

Non è facile che questo avvenga, ed è possibile solo in Luoghi gestiti da chi ha già armonia dentro di sé. L’equilibrio interiore è una conquista che si espande ed arriva a chiunque abbia la fortuna di trovarsi vicino alla persona che lo possiede.

In altre situazioni, infatti, una vacanza così auto-gestita si è rivelata un disastro, ma non qui.

Un’occasione per mettere da parte la propria “Arte” ed aprirsi a nuove conoscenze è davvero benedetta, aiuta a prendere le distanze da quel “personaggio” che rischiamo di diventare se ci prendiamo troppo sul serio, ed a ritrovare quella magnifica sensazione d’essere solo uno Strumento nelle mani di Qualcuno più grande di noi. E’ un questa possibilità che si esprime il Divino – attraverso di noi! – ed i “miracoli” diventano possibili.

Un inizio d’anno davvero prezioso, che mi ha donato energia ed aperto il campo delle infinite possibilità. In connessione con il Tutto, come sempre dovremmo sentirci!

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