one direction…che i nostri ragazzi non hanno nessuna voglia di litigare con mamma e papà?

Sarà perché sono nati con caratteristiche speciali, nell’Era che stava per diventare quella della consapevolezza; sarà vero che sono venuti ad insegnarci la fratellanza universale?

Sarà perché sono per la maggior parte figli di separati, e sentono forte il desiderio di “famiglia”, qualunque essa sia, che passano un sacco di sere a casa del proprio ragazzo o della propria ragazza a guardare insieme la televisione?

Sono le domande che mi affollano la testa mentre guardo allibita mio figlio ventenne, che mi dice: “Ci piacerebbe passare un po’ più di tempo con te”, dove il “ci” sottintende il nucleo indissolubile costituito con la sua ragazza; e dove io sono quella che ha molteplici impegni, gira il mondo, viaggia e si diverte, mentre loro trascorrono i week-end ora con la famiglia dell’uno, ora con la famiglia dell’altro. Impossibile da credere, per chi viene dalla generazione post-sessantottina dei figli dei fiori, che contestavano i “matusa” per partito preso, comunque sia; che andavano sempre nella direzione opposta da quella presa dai genitori!

Leggo un articolo di un giornalista che ha accompagnato la figlia al concerto degli One Direction, durante il quale una ragazzina gli ha chiesto: “Ma come fai a non muoverti?” al ritmo della musica. E lui, allibito quanto me, pensa che ai suoi tempi una domanda del genere non sarebbe mai esistita, perché i ragazzi sapevano già che i propri genitori non avrebbero capito né apprezzato la loro musica, era già scontato e non occorreva né spiegare, né comunicare.

Sarà perché tanti cantautori, o band, piacciono ad entrambe le generazioni, e possiamo cantare insieme a squarciagola, mamma, papà e figli?

Sarà che si sono dovuti abituare presto a portare le loro cose dalla casa della mamma a quella del papà, dopo la separazione, che non hanno alcun problema a dormire dai genitori della propria ragazza, e si svegliano la domenica mattina bevendo il caffelatte con il resto della famiglia, che diventa presto la loro, quando io sarei morta di imbarazzo e avrei fatto di tutto pur di evitare una situazione simile?

Sarà che li abbiamo trascinati, ogni pomeriggio dopo la scuola, a lezione di nuoto, agli allenamenti, al tennis o a lezione di musica, che ora preferiscono starsene svaccati sul divano, o sono solo plagiati da videogiochi e televisione?

Sarà che ho voluto sganciarmi dagli schemi limitanti della famiglia tradizionale, che ora sono chiamata a ritornarci accogliendo a braccia aperte una figlia in più? Come direbbe mio figlio “poche storie, mamma, fai come ti dico io!”

Viviamocela, questa tregua tra generazioni, rendendoci conto che sono dotati di molta profondità, questi ragazzi, dietro un’apparenza esibizionista, tecnologica e semplicistica, cercano di farci andare d’accordo, gli uni con gli altri; cercano sempre di mediare, anziché contestare; cercano di mantenerci uniti, malgrado le distanze e le differenze di opinione; sanno amare, perché non vedono differenza d’età e non hanno un partito preso, perlomeno quando non sono stati manipolati da un genitore…

Grandi Maestri, questi ex – bambini Indaco!

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