IL MITO DI ATLANTIDE

Gli archeologi e gli studiosi sempre più insistentemente stanno dimostrando che la mitica isola di Atlantide si trovava in Sardegna, e ne stanno parlando in libri e conferenze. Di Atlantide parla Platone, che la cita come esempio di una società perfetta, secondo lui realmente esistente intorno al 9.600 avanti Cristo.

Da allora in poi migliaia di altri autori, nei secoli, ne hanno scritto, ipotizzando diverse localizzazioni dell’isola, e molti hanno dibattuto quale delle teorie fosse la più veritiera.

Da ciò che scrive Platone – nel suo dialogo “Crizia”- Atlantide fu l’isola destinata dagli dei a Poseidone; era ricchissima, con terre di grandissima fertilità, e di grande estensione. Egli ebbe dieci figli, al più grande dei quali diede nome Atlante e, successivamente, divise l’isola in dieci parti, facendone governare ognuna da uno di essi. I re di Atlantide costruirono grandi edifici, piazze e fontane, e l’acropoli in cui sorgeva il tempio di Poseidone, nel quale, ogni 5 o 6 mesi, si riunivano per prendere le decisioni che riguardavano l’interesse comune.

Tra le varie leggi la più importante era quella che proibiva assolutamente ai sovrani di farsi guerra tra di loro: doveva regnare la massima armonia e concordia e dovevano essere alleati e combattere insieme contro l’eventuale nemico comune. La leggenda vuole che gli esseri umani, nell’arco del tempo, lasciarono che a prendere il sopravvento fosse il loro “ego”, e che la concordia degenerò al punto che gli dei decisero di porre fine all’esistenza della magnifica e lussureggiante isola, sprofondata dopo molti cataclismi naturali.

Non sono particolarmente affascinata da Atlantide, ma quello che mi sembra molto interessante è il fatto che questo luogo di straordinaria bellezza e dalla grande civiltà sia ancora un mito così sentito, e che il suo richiamo abbia raggiunto i terrestri vissuti molti millenni dopo.

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Sto scrivendo dopo uno dei miei soggiorni in Sardegna, mentre il maltempo continua a flagellare l’isola, e la mia sensazione è che, qualsiasi cosa stia succedendo – o debba succedere – al pianeta Terra, abbia già avuto inizio in Sardegna.

Di questi giorni è anche la notizia della relazione sempre più preoccupata del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico riunito in Corea del Sud, che hanno constatato che “se superare il grado e mezzo di riscaldamento  metterebbe già a rischio molti degli ecosistemi più fragili, come quelli costieri o del Pacifico, avvicinarsi ai due avrebbe effetti dirompenti, cancellando del tutto le barriere coralline, esponendo 420 milioni di persone in più a ondate di siccità e 10 milioni in più alle inondazioni.” (*)

E questo avviene mentre i governi delle grandi potenze mondiali sono totalmente indifferenti a questo disperato allarme, lanciato dagli scienziati di tutto il mondo.

Sembra, dunque, che le catastrofi che cancelleranno un’altra disastrosa civiltà umana siano sempre più vicine, anzi, siano già qui!

L’UOMO ORDINARIO

il mito di atlantide

“Dormienti” di Mimmo Paladino, Galleria Comunale di Cagliari

 

Ma di tutto ciò nulla importa all’ ”uomo ordinario” – così chiamato da G.J. Gurdjeff – cioè a colui che vive nella sua inconsapevolezza, convinto d’essere presente a se stesso, mentre si dirige allegramente verso il baratro. Essendo comodamente sprofondato negli agi del consumismo, crede davvero che continuando a produrre ed acquistare oggetti completamente inutili potrà continuare a sostenere un sistema industriale e sociale che è già fallito molti anni fa; o che soldi e auto costose lo  continueranno a tenere a galla quando il collasso sarà definitivo.

Ci sono, anche, molti che credono davvero nel mito di Atlantide, e sperano che gli Atlantidei o altre evolute civiltà, provenienti da altri pianeti, verranno in nostro soccorso. Come se si potesse davvero aiutare l’“uomo ordinario”, che non ha coscienza di se stesso, non vuole guardarsi dentro, né riconoscere i propri errori. Chiunque volesse aiutarlo scoprirebbe, nel giro di breve, che egli, restando uguale, può solo ripetere i propri errori all’infinito.

ATLANTIDE e la SARDEGNA

Nei miei soggiorni in Sardegna ho visitato Luoghi Sacri e nuraghe antichissimi, che testimoniano l’antica ed evoluta civiltà vissuta sull’isola (definita da De Andrè “Paradiso”), la cui peculiarità era la profonda e vitale Spiritualità, il rispetto per la Dea Madre, che corrispondeva alla Terra, alle Acque Sacre, ed alla condivisione di scelte e decisioni della comunità.

il mito di atlantide

Barumini, Su Nuraxi, abitazione con sala per cerimonie con le Acque Sacre e seduta circolare

In questi Luoghi (oltre alla palpabile connessione spirituale non solo con la Terra, ma con l’Universo intero, di questa civiltà, ed alla sacralità che vi regna) mi hanno colpita le “stanze”circolari dedicate alle riunioni, costruite con massi di pietra e caratterizzate dai gradoni per la seduta. Gli uni accanto agli altri, in cerchio, come dei pari.

il mito di atlantide

La Sala delle Riunioni al Pozzo Sacro di Santa Cristina (Paulilatino- OR)

Forse, a questo punto dell’articolo, può essere più chiaro perché sto parlando del mito di Atlantide – dove i dieci regnanti avevano l’obbligo di creare armonia e concordia – e della Sardegna, dove le sale delle riunioni circolari ci parlano di una civiltà riunita per prendere le decisioni comuni, per pregare, per svolgere riti con le Acque Sacre.

il mito di atlantide

Barumini, Su Nuraxi, Capanna delle Riunioni (1.600 avanti Cristo)

Ed infine perché l’”uomo ordinario” fallisca sempre, dando spazio al proprio ego, alla propria voglia di potere e supremazia, alla crescita tecnologica incontrollata ed insensata – a danno della comunità terrestre, anziché a favore.

Qualcuno, in questi giorni, ha commentato i post che parlano delle catastrofi imminenti dicendo che è già troppo tardi per porvi rimedio – abbiamo già fallito, in questo – ed ha aggiunto che i pochi che sopravvivranno daranno inizio ad un Mondo Nuovo.

Per questo siamo qui, dunque; a questo ci stiamo preparando, continuando ad Essere pionieri nel divulgare l’Amore Universale; nel credere fermamente nella parità di valore di ogni individuo, qualunque sia il suo genere, razza, colore, religione, orientamento sessuale; nel ribadire la necessità di rispettare Madre Terra, e tutte le sue straordinarie componenti: Terra, Acqua, Aria, Legno.

A questo, come ho già scritto, dobbiamo tornare, forse altre migliaia di volte, per imparare come fare a non riprodurre sempre la stessa – catastrofica – fine.

Potrei finire dicendo: “Siate pronti, vegliate!” e sarebbe una bella chiusura per questo articolo, ma la verità è che non si è mai pronti alla catastrofe, che le lacrime scendono per le vittime, e che tanta bellezza andrebbe davvero rispettata, curata ed onorata, in eterno! Sto parlando di noi stessi, dei nostri simili, sparsi ovunque, e di questo splendido e meraviglioso pianeta, che abbiamo la fortuna di calcare ogni giorno.

 

(*) Fonte: www.repubblica.it – articolo: “Clima, l’allarme degli scienziati Onu: misure eccezionali o sarà il disastro”

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