verità perdonoAnni fa, in una grigia e sofferta alba in ospedale, un’infermiera mi disse una grande verità:

“La prima reazione di un essere umano che si sente trattato ingiustamente è il rancore.”

Le sue parole mi colpirono moltissimo, e m’insegnarono che le lezioni arrivano quando e da chi meno te lo aspetti.

Le ho ricordate adesso, vedendo quanti stanno esternando in modo odioso, atroce e assurdo sia sui social network che al di fuori.

Quanto grande dev’essere il senso di defraudazione raggiunto da questa società, visto il livello di rancore e odio scaricato ovunque in questo periodo! Quanto grande l’incapacità di trovare altri rimedi al proprio livore, e QUANTO ABILMENTE E’ STATA NASCOSTA ALL’INDIVIDUO LA MANIFESTAZIONE DEL SUO POTERE DI SCELTA E DECISIONE, tanto che la moltitudine vive un enorme senso d’impotenza, come se non ci fosse alcuna possibilità di cambiamento.

L’illusione collettiva, che permette di mantenere in vita uno “status quo” millenario, è basata sul cercare sempre all’esterno – e nei più deboli e miseri – un colpevole.

Se per la massa non è visibile la possibilità di una trasformazione, per il singolo individuo che scelga di guardare dentro di sé per trovare le fila della propria inconsapevolezza – che perpetua la ripetizione delle catene dalle generazioni precedenti – e si impegni per cercare di spezzarle, questa Epoca offre infinite possibilità di liberazione, tramite il lavoro su di sé, le discipline olistiche, ed i trattamenti sul corpo.

Siamo – apparentemente – intrappolati nel riattivare le ferite di rifiuto, abbandono, tradimento, umiliazione e ingiustizia, ma esse si riattivano grazie al nostro “sentire”, e il nostro “sentire” può cambiare: costantemente rifiutiamo e veniamo rifiutati, abbandoniamo e veniamo abbandonati, etc., e lo facciamo, prima di tutto, a noi stessi.

In cosa consiste la liberazione dalla catena? Nel ripassare dalle stesse esperienze con un diverso “sentire”; nello sciogliersi della sofferenza e del dolore che abbiamo provato e continuamente proviamo, al punto da dover stare sempre “in allerta”, dal percepire sempre un allarme acceso ogni volta che ci relazioniamo con qualcuno, creando così, di fatto, la riattivazione delle ferite dell’altra persona, che si difenderà, a sua volta, allontanandosi, facendoci provare, ancora una volta, lo stesso dolore.

E’ tutto questo che provoca odio e rancore; è per sfuggire a tutto questo che, noi per primi, ci allontaniamo dagli altri.

E’ la nostra infelicità che ci riempie di rancore, a meno che non  riusciamo ad andare oltre, e iniziamo a guardarci dentro, smettendo di guardare fuori.

Essere un burattino manovrato da poteri più forti non potrà mai dare alcun genere di soddisfazione, mentre uscire dall’irretimento – come singolo individuo – può far sì che si veda il “gregge” dall’esterno, e si inizi a comprendere il complesso gioco di fili su cui si basa la manipolazione di massa, che fa leva sull’insoddisfazione e la rabbia della folla per scagliarla contro qualcuno. In questo combattimento tra “marionette” non si guadagna nulla, anzi, si perde molto.

Questo è il gioco che stiamo giocando, in questa fase, una lotta ben orchestrata tra il bianco ed il nero, tra il bene ed il male, tra il residente e lo straniero, tra lo stabile e il migrante…

Le sfumature possibili sono visibili solo da altri punti di vista, per assumere i quali bisogna sganciarsi dalla lotta, e smettere di combattere, di qualsiasi situazione o persona si tratti. Questo non vuol dire accettare passivamente le ingiustizie, ma diventare consapevoli di come funziona la manipolazione di massa, che continua a manovrare grazie alla rabbia e al rancore represso nelle persone.

COSA FARE PER MIGLIORARE IL MONDO

Solo quando si è sciolte, dentro di sé, le cause che hanno provocato la creazione del rancore, si può essere pronti a FARE DAVVERO QUALCOSA PER CAMBIARE CIO’ CHE NON VA NEL MONDO.

Per poter sciogliere le cause è necessario diventare coscienti delle ferite che abbiamo percepito (inflitteci da persone precedentemente ferite a loro volta) e renderci conto di tutto ciò che abbiamo creato per difenderci: personalità e carattere che reagiscono automaticamente a determinati stimoli, che meccanicamente riproducono ferite, rabbia, lotta e rancore.

COME PERDONARE

Sarebbe necessario un “processo di verità, perdono e riconciliazione” planetario, così come quello creato da Nelson Mandela dopo la sua elezione a presidente del Sud Africa; è grazie a quel lavoro, che coinvolse i persecutori bianchi e i parenti delle vittime di colore, che venne evitata una guerra intestina che avrebbe distrutto e dilaniato il paese, con migliaia di ulteriori vittime.

In questo momento è importante trovare QUALCOSA DI PIU’ ELEVATO A CUI FARE RIFERIMENTO, e lasciar andare qualsiasi forma di lotta che si basi sul proprio odio o rancore personale, perché sarebbe solo uno sfogo inutile, che non sortirebbe alcun effetto benefico.

verità perdono riconciliazioneLe possibilità di trasformazione sono offerte dalla capacità di guardare a ciò che sta accadendo da un punto di vista più ampio e più elevato, poiché sono molto gravi i crimini commessi in passato sul terzo mondo, e questa fase storica, probabilmente, ci costringerà a trovare un modo – umano, sostenibile ed etico – per porvi rimedio. Non sappiamo quanto durerà, né che effetti avrà, ma il Mondo Nuovo sta avanzando, e il pianeta è sempre più consapevole che ci sono disuguaglianze e ingiustizie che vanno riparate e cambiate.

Il livello di Consapevolezza globale sta aumentando, e così la voglia di una società globalmente più equilibrata ed etica, che non fondi il suo benessere sulla fame, il genocidio e lo sfruttamento della parte più misera del pianeta.

Per poter riequilibrare queste ingiustizie dobbiamo essere pronti a rinunciare a molti dei nostri privilegi, a “impoverirci” per permettere all’equità e alla giustizia di farsi spazio, riconoscendo alle nazioni sfruttate ciò che gli appartiene, e gli è stato sottratto con una cattiveria mostruosa e ignobile, per decine di secoli.

Questo “processo di verità, perdono e riconciliazione” planetario è già in atto, poiché una moltitudine sempre più ampia di persone è informata dei soprusi e non è più in grado di ignorarli e tollerarli.

Dobbiamo avere fiducia e fede, contribuendo con la nostra energia più amorevole e positiva a questo riequilibrio karmico  cosmico.

Siamo in milioni, venuti su questo pianeta per compiere una Missione a beneficio dell’Umanità, e porteremo sicuramente a termine questa Missione, poiché questo è lo scopo delle nostre Vite Al Servizio di Qualcosa di più Grande di noi.

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