avere una vitaAvere una Vita è possibile, una Vita che Vale la Gioia!

È impressionante il numero di persone che stanno lasciando questa Terra decidendo di porre fine alla propria Vita, segnale di un malessere profondo della nostra società, sempre più malata ed insoddisfatta.

Altrettanto impressionante è, per me, ascoltare le “storie che si raccontano” le persone pur di non creare la Vita che vorrebbero.

Ci sono molti stadi tra la completa inconsapevolezza e la capacità di manifestare la Vita che si desidera (cioè farla diventare reale e vissuta quotidianamente); probabilmente ci vogliono molte Vite per riuscire ad arrivarci. Ma questa è anche l’Epoca in cui milioni di Anime Antiche sono tornate per portare a termine la propria Evoluzione, perché ora Tutto è possibile.

Abbiamo attraversato millenni di condizionamenti, attraverso i quali siamo passati dal vivere in libertà ed in piccole comunità sulla Terra, alla smania di potere e di conquista di pochi, che hanno ridotto gli altri in schiavitù, convincendoli che è necessario lavorare e produrre per poter possedere un luogo dove vivere, per poter comprare del cibo e vestirsi, fino a convincerli che migliaia di accessori inutili sono necessari per poter essere davvero realizzati e felici.

Quello che è sempre stato donato a piene mani dalla Madre Terra con enorme generosità (terra dove costruire capanne e poi case, cibo dagli alberi e raccolto abbondante, fibre con cui creare abiti) è diventato un privilegio per il quale bisogna pagare cifre consistenti, per ottenere le quali bisogna svolgere mansioni –spesso – snaturanti e alienanti.

Il fatto incontestabile che “si sia sempre fatto così” (non certo nella preistoria, o nelle tribù native, in cui si sopravviveva benissimo) non vuol dire che si debba continuare in questo modo, perché questo mondo malato si sta autodistruggendo, vittima della sua stessa stupidità ed ingordigia.

Chi si impegna in un percorso di Consapevolezza è costretto a mettere mano alle proprie ferite, attraverso le quali continua a dare sostanza alle catene che lo obbligano a perpetuare una sofferenza che già i propri antenati hanno vissuto.

VIVERE LA VITA

Per chi riesce a rompere l’anello della catena rappresentato dal proprio IO si aprono molti scenari, che diventano possibili, e che prima erano, semplicemente, impensabili, perché non erano mai stati concepiti dalla mente dei predecessori.

E qui inizia la sfida successiva, perché tra il vedere possibile una Vita diversa da prima ed il permettersi di farla diventare reale c’è ancora di mezzo un bel pezzo di strada. E non è detto che si abbia davvero la voglia di compierla.

Ci sono molte cose che bisogna diventare capaci di affrontare ed attraversare, per poter ritenere d’aver diritto a quella felicità di cui centinaia di generazioni precedenti sono state derubate. Dopo le domande “perché proprio a me?” dei periodi bui, ecco avanzare le truppe agguerritissime dei “perché proprio io?” che, inconsciamente, abbattono senza pietà ogni visione di felicità possibile.

Il nemico, sappiatelo (se già non lo sapete!) è sempre interiore, mai esteriore.

E così c’è chi è stanco e tirato, perché ha realizzato quello che desiderava, guadagna bene, ha una posizione “invidiabile” e “di successo” – sempre secondo i vecchi paradigmi, intendiamoci 😉 – eppure non ce la fa a sganciarsi e prendersi il meritato riposo, ma continua fino allo sfinimento.

C’è chi non riesce mai a fermarsi, anche se sta male, e quando va in vacanza si ammala, perché non può permettersi di SENTIRE ed ASCOLTARE ciò che il corpo gli sta dicendo, e continua così.

C’è chi ha fatto il primo passo, ed ha lasciato andare qualcosa che non gli corrispondeva più, e poi si ripete sempre le stesse cose per giustificare il fatto che non compie i passi successivi. C’è chi resta dov’è perché ha i figli vicino, o i genitori, o la moglie, o il marito, oppure ha il gatto, o il cane, e si racconta che non si può muovere da lì. Teme il giudizio degli altri e di non essere leale nei confronti di chi ha sofferto prima di lui. E resta in attesa di qualcosa che deve creare egli stesso, poiché non arriva da sé.

E, infine, c’è chi fugge compiendo un salto nel vuoto, o schiantandosi da qualche parte, perché non riesce più a sostenere il peso di una Vita che ha creato su paradigmi falsi, su schemi malsani, alla ricerca di qualcosa che fuori non c’è, poiché non c’è dentro di sé.

E, allora, è sempre più fondamentale, per me, ricordare a tutti che AVERE UNA VITA è possibile, è UN DIRITTO, è UN ONORE, è un DONO SACRO che possiamo e dobbiamo accogliere con RESPONSABILITA’.

La nostra Anima sta cercando libertà, salvezza, evoluzione; sta chiamandoci alla nostra Sacra Missione; sta urlando per farsi sentire, cercando di mostrarci che la Vita che conduciamo non può essere una VERA VITA.

E che c’è bisogno di tempo e spazio per noi stessi, per le cose che amiamo fare, con le persone con cui amiamo stare; spazio e tempo di coccole e carezze, di musica, di danza, di GIOIA, di allegria, di condivisione, di scoperta, di viaggio, di esplorazione, di cambiamento, di trasgressione, di rinnovamento, di creazione, di invenzione, di ozio, di dolce far niente, di stare in riva al mare, di camminare fino alla cima della montagna, di incontro, di partenza e di ritorno…

Di questo, e molto altro, siamo stati derubati, e nessuno dovrebbe sentirsi in colpa per volerselo riprendere, per diventare l’anello che spezza la catena della sofferenza e CREA LA POSSIBILITA’ della GIOIA per sé e per le generazioni precedenti e future.

Sono profondamente convinta che SIAMO QUI PER QUESTO, che la nostra Anima ha scelto questa Epoca proprio perché l’impossibile è diventato possibile, e per questo motivo continuo a camminare in una direzione sconosciuta, verso la GIOIA che ho imparato a riconoscere, aprendo portali e superando soglie, andando OLTRE ed ancora OLTRE

Continuando a spezzare il paradigma che debba “valere la pena” per manifestare sempre di più una Vita che VALE LA GIOIA d’essere vissuta!   

avere una vita è possibile

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