splendi“Ti insegneranno a non splendere. E tu splendi, invece.” (Pier Paolo Pasolini)

Eccoci ad agosto, mese del coraggio e del Leone, dominato dal Sole, che ti ricorda che, quando raccogli ciò che hai seminato, tu splendi!

Questo mese ti parlerò del PERMESSO PERSONALE, che è il terzo varco da cui dobbiamo passare per poter realizzare noi stessi, ed essere nel flusso della pienezza e dell’abbondanza della vita.

Abbiamo fatto un viaggio molto profondo, dall’inizio di quest’anno!

Nelle Newsletter di Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno e Luglio ti ho parlato dell’ENERGIA DELLA GRANDE MADRE, del DEBITO DI RICONOSCENZA, del MOVIMENTO PRIMARIO,  della CHIUSURA DEL MOVIMENTO PRIMARIO, delle CAUSE DELLA CHIUSURA DEL MOVIMENTO PRIMARIO, del PERMESSO DELL’ALBERO GENEALOGICO, e del PERMESSO DEI GENITORI.

Ti ho raccontato molte cose, forse anche troppe, che aiutano a comprendere come mai stiamo vivendo una vita di un certo tipo, anziché un’altra. Tutto quello che ho scritto apre molte porte, affinché tu possa riconoscere come hai creato quello che sei ora.

Inevitabilmente, questa conoscenza porta a TE, a una maggiore CONSAPEVOLEZZA di ciò che SEI, e di come lo sei diventato. E, una volta che ne sei più consapevole, sai anche che sta a te decidere di cambiare qualcosa, se lo desideri, se la vita che stai vivendo non è quella che vorresti.

L’estate ci insegna questa meraviglia: quando il tuo sole e la tua luce sono forti, tu splendi!

SCEGLIENDO TE STESSO, SPLENDI!

Dopo aver riprodotto la vita dei miei genitori ed essermi ritrovata infelice, dopo aver deciso di cambiare me stessa, dopo oltre vent’anni che mi occupo di crescita personale, dopo aver incontrato migliaia di persone nei miei corsi e percorsi, lo so molto bene: è la TUA SCELTA che decide il tuo destino.

Moltissimi si sono rivolti a me, ma non tutti hanno deciso di andare fino in fondo. Si tratta davvero di attraversare tre varchi, quello dell’albero genealogico, quello dei genitori, e, infine, il più importante: SE STESSI.

Non abbiamo nessun obbligo, questo è chiaro. Abbiamo, però, il libero arbitrio, che ci consente di uscire dalla ripetizione automatica della sofferenza ereditata da chi ci ha preceduto.

Qual è la cosa determinante? Cosa ci aiuta a scegliere?

Ciò che ci dovrebbe orientare è il nostro grado di felicità e di soddisfazione. Sarai contento della tua vita quando sarai giunto alla fine?

Sei contento, sei felice? Fai ciò che ami e, mentre lo fai, splendi?  È chiaro che non hai bisogno di cambiare, la tua vita va bene così!

Sei insoddisfatto, sei infelice? Dovresti renderti conto che cambiare la tua vita è tua responsabilità!

ASPETTARE LA FELICITÀ DAGLI ALTRI

“Amare in primo luogo qualcun altro è immancabilmente una fuga da noi tutti sperata, e goduta, quando ne siamo capaci. Ma alla fine i nodi verranno al pettine: non puoi fuggire da te stesso per sempre, devi fare ritorno, ripresentarti per quell’esperimento, sapere se sei realmente in grado d’amare. È questa la domanda: ‘Sei capace d’amare te stesso?’, e sarà questa la prova.” (C. G. Jung)

Ci hanno insegnato che bisogna amare gli altri, fare del bene agli altri, dimenticandoci di noi stessi. Questo non può assolutamente renderci felici. La prova è esattamente quella di imparare ad amare noi stessi, anche nelle parti più fragili e meschine, in ciò che non sopportiamo di noi.

CONOSCERE SE STESSI

Conoscere noi stessi significa aver esplorato a lungo la profondità del nostro animo, fino a riconoscerne le pieghe più oscure.

In questa dimensione la realtà è duale, si manifesta per opposti e, così come sappiamo di avere una parte luminosa, dobbiamo renderci conto d’avere una parte d’ombra, o comunque sconosciuta. Se ci riferiamo al nostro inconscio, sappiamo che si tratta del 95% di noi (in stime ottimistiche).

Possiamo anche dire che ciò che sappiamo rappresenta la CONOSCENZA, mentre ciò che non conosciamo rappresenta l’IGNORANZA. Da sempre la metafora del Cercatore ci indica colui che esplora territori sconosciuti, alla ricerca della Luce. Voler sapere di più, esplorare le profondità dell’animo umano, cercare risposte, non produce certezze e rigidità, piuttosto dubbi e capacità di andare oltre, per comprendere di più.

Andare verso la Luce significa attraversare l’ombra, esplorarla, diventarne amico. Non si può splendere accendendo fari per illuminarsi, si può splendere solo accendendo la propria LUCE INTERIORE, ciò che ci infiamma e ci rende vivi.

ESSERE SE STESSI

Attraversare il terzo varco significa riuscire a sganciarsi dagli irretimenti e liberarsi, dando a se stessi il permesso di diventare chi saremmo stati, se non avessimo avuto quei lacci a tenerci bloccati. Significa dare a se stessi il permesso di illuminare il mondo!

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura. È la nostra luce, non il nostro buio che ci fa paura. Noi ci chiediamo: ‘Chi sono io per essere così brillante, così grandioso? Pieno di talenti, favoloso?’ In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio di Dio. Se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo. Non si illumina nulla in questo mondo se tu ti ritiri, appassisci. Gli altri intorno a te non si sentiranno sicuri. Noi siamo nati per testimoniare la gloria di Dio dentro di noi, non soltanto in qualcuno, ma in ognuno di noi. Nel momento in cui permettiamo alla nostra luce di splendere, noi inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare altrettanto. Nel momento in cui siamo liberi dalla nostra paura, la nostra presenza stessa, automaticamente, libera gli altri.” (Marianne Williamson) 

Quando sei il vero te stesso, tu splendi!

LA RINUNCIA A SÈ

In più di vent’anni ho ascoltato così tante giustificazioni! Sapessi quante volte ho sentito dire ‘non posso’, ‘non ho soldi’, ‘non ce la faccio’, ‘non posso restare da sola’…

È sempre un dispiacere, per me, rendermi conto che qualcuno sta rinunciando a sé, alla propria felicità, alla propria possibilità di splendere. C’è sempre un varco da passare, un permesso che bisogna darsi, per oltrepassarlo. Bisogna smettere di raccontarsi storie, e iniziare a crederlo possibile. Si tratta, quindi, di fiducia, di fede, di credere possibile quello che ci è stato detto essere impossibile.

Quando splendo, non lo faccio solo per me. Come ha scritto mirabilmente Marianne Williamson, quando splendo illumino il mondo intero. Quando splendo do il permesso anche agli altri di farlo, con la mia sola presenza. E questo è nostra responsabilità, in questo possiamo DAVVERO aiutare gli altri, non rinunciando a noi stessi, ma mostrando loro che splendere è possibile.

La fede ci aiuta a credere che l’Universo intero ci sosterrà, perché è davvero così! Infinite volte ho verificato che arrivano i soldi che occorrono, le persone che aiutano, le strade da percorrere per arrivare alla meta. Smettere di rinunciare e decidere di trovare il modo, questo cambia radicalmente le cose!

RESPONSABILITÀ VERSO NOI STESSI E GLI ALTRI

È inevitabile dedurre che, se quando splendiamo diamo il permesso agli altri di fare altrettanto, se rinunciamo a farlo diamo loro l’esempio della rinuncia.

Quante volte ho sentito dire: “Io non sono libera ma mia figlia lo sarà!” e quante volte ho pensato che quella illusione non sarebbe mai diventata realtà! Dobbiamo essere consapevoli che, se rinunciamo a diventare noi stessi, gli altri non avranno la possibilità di splendere che la nostra Luce avrebbe offerto loro.

Dobbiamo avere il coraggio di spezzare le catene per noi stessi, solo così le generazioni future potranno averne beneficio; in caso contrario, inconsciamente, inevitabilmente, esse si riprodurranno.

È molto più semplice continuare una vita di rinuncia a sé che diventare la pecora nera della famiglia. Solo differenziandosi dagli altri membri dell’albero genealogico possiamo creare nuove possibilità, soprattutto se la felicità in famiglia non era contemplata. Aspettarsi che sia qualcun altro a compiere questo miracolo per noi è una menzogna che ci costerà molto cara, e di cui, forse, ci renderemo conto solo dopo decenni.

INIZIA CON UN PASSO, E POI SPLENDI!

Come sempre, si può dire che “una strada di mille miglia inizia con un passo”. Se stai leggendo queste righe non è certo un caso, e forse hai già cercato in molti modi di trovare una via di realizzazione.

La mia conclusione è sempre la stessa: TUTTO È POSSIBILE! Devi solo scegliere di crederci e di renderlo reale per te stesso!

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