Continuiamo a scoprire l’ABBONDANZA che si cela dietro alle nostre corazze! Nel primo articolo dedicato ho parlato di ABBONDANZA e EMOZIONI; nel secondo di SENSAZIONI, PERCEZIONI e COMPRENSIONI; nel terzo di INTUIZIONI e SENSITIVITÁ.

In questo, invece, parlerò di COSCIENZA DI SÉ e SESSUALITÁ.

COSCIENZA DI SÉ

Nel vocabolario troviamo il termine COSCIENZA:

COSCIENZA La facoltà immediata di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell’esperienza individuale o si prospettano in un futuro più o meno vicino.

In termini scientifici potremmo definire “coscienza” ciò che supera la soglia dell’inconscio e arriva alla nostra consapevolezza, quindi ciò di cui ci rendiamo conto; come sappiamo, si tratta di una percentuale molto bassa: siamo coscienti, più o meno, del 5% di ciò che è immagazzinato nel vasto e immenso serbatoio dell’inconscio.

Oggi vi voglio parlare di COSCIENZA DI SÉ, e con questo intendo la capacità di essere consapevole di ciò che riguarda il proprio corpo, le proprie emozioni e sensazioni, quindi tutto ciò che riguarda la sfera del SÉ.

Sono sempre molto stupita, lavorando con le persone, di quanto poco esse siano connesse con se stesse, di quanto poco siano in grado di riconoscere e individuare i segnali che il corpo manda loro. Quando chiedo loro: “Cosa senti?” mi rispondono con dei pensieri, con delle elaborazioni mentali rispetto a ciò che stanno vivendo, con delle interpretazioni.

È molto raro che una persona si renda conto delle sensazioni del proprio corpo (oltre a fame, sete, freddo, caldo, ci sono sensazioni di pesantezza o leggerezza, di durezza o morbidezza, di stretta o lassismo, pieno o vuoto, brividi, pelle d’oca e molte altre ancora) e sappia riconoscerle con chiarezza. Di solito ci si perde nelle considerazioni della mente, che cerca di darsi spiegazioni e interpretazioni di ogni cosa accaduta o non accaduta e, soprattutto, del comportamento altrui.

In questa “sconnessione” dalla presa di coscienza delle informazioni relative al proprio corpo, la normalità è che uno non si renda minimamente conto di ciò che vive, di ciò che subisce, di ciò che fa a se stesso.

Essere ignorato – che poi è la cosa che più ci fa soffrire – è esattamente il comportamento che abbiamo nei confronti di noi stessi. Ci è stato insegnato, e lo abbiamo appreso con l’esempio, che bisogna andare avanti, tener duro, sopportare; ed ecco che la maggior parte di noi non ha la più pallida idea di come si senta e di come sta nei propri panni, nella vita che creato per sé.

Non abbiamo idea di cosa ci è stato fatto, e di cosa facciamo a noi stessi, perché abbiamo rimosso tutto, e creato una “corazza” che ci impedisce di sentire ciò che proviamo. Le persone dicono di stare bene, e che tutto va bene, fino a quando non succede qualcosa di grave, che arriva inaspettatamente, proprio perché non sentivano nulla di ciò che già stava accadendo in loro!

Il corpo manda segnali forti e chiari, ed è l’unico a conoscere la Verità su noi stessi, che è scritta nella memoria di ogni cellula che lo compone. Per qualsiasi cosa che ci riguardi, il corpo ha un messaggio chiaro, che può essere SÌ o NO, e  noi dovremmo sempre seguire le sue indicazioni, invece di valutare sulla base della convenienza o del ragionamento.

Io, ad esempio, mi rendo conto sempre di più di quanta energia richieda lavorare con le persone, di come mi stanchi sempre più velocemente, e di come mi tolga energia il luogo dove vivo, che è uno dei più inquinati d’Europa.

Meno male, so già che stai pensando, che io non lo sento così forte come te, altrimenti dovrei cambiare lavoro, città, partner, e chissà cos’altro. Nei due decenni di esperienza, che ho maturato da quando ho fondato un’Associazione per la divulgazione della Medicina Naturale, ho conosciuto una moltitudine di persone che sono state costrette, dal proprio corpo, a rendersi conto di quello che non andava bene nella loro vita. Qualcuno si è rotto una gamba, qualcun altro il braccio, qualcuno è stato operato per qualche problema importante, e alcune di loro (non tutte!) si sono rese conto, e hanno detto: “Sì, è vero, quella cosa non avrei dovuto farla, non andava bene per me, ecco perché mi è accaduto questo, perché mi fermassi, e cambiassi strada!”.

Come ti dicevo, la mente arriva DOPO a capire! Adesso immagina cosa vorrebbe dire avere libero accesso alle tue sensazioni, e percepire immediatamente il NO riguardo a certe scelte, oppure il SÌ; pensa a quanto tempo risparmiato, a quanti errori evitati, a quanta gioia anziché sofferenza potresti avere!

Ci sono delle conseguenze, rispetto a ogni nostra scelta; quella più facile sembra essere seguire le orme che i nostri genitori hanno lasciato, il solco che è stato già creato per noi, oppure l’opposto, per contestazione e ribellione. Ma conoscere CHI SIAMO DAVVERO è un’altra cosa, e potremmo scoprire di avere necessità, bisogni e talenti differenti da chi ci ha preceduto. Seguire la propria strada è l’unico modo per concludere la Vita sentendosi soddisfatti, senza rimpianti, ma per conoscere quale sia è necessario avere coscienza di sé, e per riuscirci bisogna rimuovere le difese e le corazze che ce lo impediscono…

SESSUALITÁ

Non perdo tempo cercando sul vocabolario il significato di questo termine, confidando che tu sappia già di cosa si tratta. Anche in questo caso, ho verificato l’enorme differenza che c’è tra una sessualità “normale” (dove con normale intendo quella che ognuno ha sperimentato senza prima compiere un percorso per lasciar andare le proprie corazze) e quella che è possibile andando “oltre la corazza”.

Aver tolto da sé delle barriere, delle difese, essere andati oltre la vergogna di mostrarsi per ciò che si è, essere arrivati a conoscere il proprio Vero Sé, significa poter manifestare libertà e giocosità nella propria sessualità, senza timore di “non essere all’altezza” o di non piacere.

Si dice che nella sessualità si è nudi, intendendo che ci si mostra per ciò che si è realmente, ma, anche qui, la differenza la fa il livello di coscienza di sé che si è sviluppato, o, per meglio dire, che si è recuperato, tornando alla nostra primitiva Essenza, quella che già possedevamo, da bambini.

Quando sei nella Tua Verità, e ti manifesti per ciò che sei, in quella che è la massima vicinanza possibile tra due Esseri Umani, cioè nella sessualità, automaticamente anche l’altra persona si ritrova nuda davanti a te; le sue barriere, corazze, difese, crollano all’istante. Ogni falsità svanisce al cospetto della Verità, perché non viene sostenuta, non c’è spazio né energia per essa.

Se sei in contatto con te stesso, sai che il tuo corpo ha bisogno di contatto pelle a pelle, di carezze affettuose e languide, di baci che ricoprano tutta la tua superficie, e hai voglia di dare esattamente lo stesso.

So che esistono molte perversioni nella sfera sessuale, che io non conosco, e la prima cosa che mi viene da dire è che – forse – chi preferisce queste pratiche non sa neppure cosa voglia dire essere riempito di baci, di carezze, di affetto, di massaggi che nutrano tutto il suo corpo. Il contatto è esattamente questo: un nutrimento, di cui abbiamo estremo bisogno, anche se non lo sappiamo. Così dicono che sia, ad esempio, per la sete: non la senti finché non inizi a dare acqua al tuo corpo, con regolarità; a quel punto il corpo si renderà conto della sua mancanza e manderà lo stimolo della sete.

Com’è possibile, mi chiedo, che un bambino o una bambina che non siano stati allevati nella tenerezza e nell’affettuosità del contatto materno, nei primi anni di vita, conoscano cosa sia davvero una sessualità appagante? Non sappiamo cosa sia ciò che non abbiamo mai sperimentato in vita nostra!

Quella che riteniamo essere una “sessualità normale” è, spesso, qualcosa di veloce, umiliante, scadente, senza rispetto né vicinanza, un atto meccanico, che forse dà un momentaneo sollievo a uno (raramente a entrambi) dei partner, come accade per uno scarico di stress accumulato, ma non ha nulla a che vedere con la vera, libera e gioiosa sessualità. Ma come potersene rendere conto, se è l’unica cosa che abbiamo sperimentato?

Una volta un uomo mi disse qualcosa che mi colpì molto, e che mi fornì un nuovo modo di vedere le cose. Parlando del fatto che, molti anni prima, aveva conosciuto una donna davvero molto brava “a letto”, mi disse: “Certo che, quando un uomo conosce una donna così, poi non ha più nessuna voglia di andare a lavorare!”. Ho già scritto che, secondo me, la manipolazione degli esseri umani si basa sulla mancanza di una libera espressione sessuale, che faceva parte, invece, delle abitudini dei nostri antenati.

Manteniamo in piedi un sistema che ci induce a lavorare per comprare oggetti inutili, e pagare conti costosi, avendo completamente smarrito ciò che potrebbe renderci felici e appagati. Non è un caso che le nazioni più povere conoscano ancora una vera modalità di vita, e abbiano sempre grandi sorrisi, e voglia di cantare, ballare e fare l’amore, malgrado non abbiano assolutamente nulla! In oriente, in Sud America, in Africa, la sessualità è una grandiosa espressione della propria vitalità, un ampio e potente contatto con la parte più feconda di sé, e, attraverso questo, una connessione straordinaria con l’altro. Un incontro di queste dimensioni ha bisogno di tempo, di attenzione, di profondità, di ascolto di sé e dell’altro, di conoscenza: non è qualcosa che si possa consumare in dieci minuti, velocemente, magari in  pausa pranzo, già con il pensiero alle cose da fare dopo! È un incontro che apre tutti i sensi, li amplifica, li espande, li moltiplica, e arricchisce immensamente l’esistenza.

Come puoi immaginare, per arrivare a sperimentare questo meraviglioso caleidoscopio di esperienze sensoriali, devi lasciarti andare, uscire dalla protezione in cui stai rintanato, smontare il personaggio a cui sei così affezionato, e abbandonare le tue difese. Non c’è un’altra possibilità di vivere questa immensa Verità di te stesso; forse solo nella morte, ma quella ancora non l’ho sperimentata ?

Grazie per avermi seguita fin qui; ci sentiamo presto nel prossimo articolo, in cui ti parlerò di VERITÁ e CONSAPEVOLEZZA!

abbondanza

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